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I figli di separati contesi all’uscita da scuola


21 Novembre 2013In Figli per sempre3 Minuti

I figli di separati contesi all’uscita da scuola

Il fine era certamente diverso, ma l’esito è paradossale. All’uscita dei bambini dalla scuola elementare di Volano accadono scene pietose. Come bambini che si incamminano verso la nonna e vengono riacciuffati dall’insegnante, discussioni anche accese e telefonate alla madre, lunghe attese, col bambino tra lo smarrito è il disperato, prima che la genitrice riesca a venire a prenderlo. Tutto, denuncia un gruppo di genitori. per l’eccessivo rigore con cui la dirigente Maria Pia Veladiano ha interpretato ed applica le linee guida provinciali sulla consegna dei ragazzini a fine attività scolastica. Il principio era chiaro: evitare qualsiasi tipo di possibile rischio affidando i bambini solo ai genitori o a persone da loro specificamente delegate. A inizio anno si depositano le deleghe in forma scritta, e la scuola sa che a prendere lo studente a fine lezioni oltre ai genitori si possono presentare anche le persone indicate nella delega. Il problema è che a Volano per accettarle, si pretende che le deleghe siano firmate da entrambi i genitori. E questo può essere complicato se non impossibile se i due genitori, divorziati o separati, non vanno d’accordo tra loro. Fino a diventare occasione di contrasti e ritorsioni. Col bambino a farne le spese.

«La situazione si è talmente incancrenita – spiega l’ex presidente del consiglio di istituto Mario Manfredi – che i figli di genitori separati vengono accompagnati all’uscita in un gruppetto distinto rispetto al resto della classe. E mentre i loro compagni scappano via, loro vengono trattenuti fino all’arrivo della madre».

Di fatto, applicare la stessa norma a famiglie che vivono situazioni di fatto differenti, finisce per essere discriminante. E per creare situazioni dolorose e discussioni infinite. Anche se nessuno dei delegati «monofirma» a cui veniva rifiutato il bambino è mai risciuto a farsi mettere nero su bianco il diniego: un documento con il quale la situazione sarebbe già stata sottoposta all’attenzione dei giudici. Secondo Manfredi e il gruppo di genitori cui dà voce, il problema andrebbe affrontato in primo luogo dalla Provincia, chiarendo come la sua direttiva vada applicata nei casi specifici di figli di separati. Che in base agli accordi di separazione, sono affidati con precisione all’uno o all’altro dei genitori nei diversi giorni della settimana. Ma anche la scuola potrebbe sforzarsi di trovare soluzioni più accettabili rinunciando a un po’ di rigidità a favore di un po’ di buon senso. Quello che è sicuro è che la situazione attuale pare in netto contrasto con la finalità di tutti: il benessere del bambino.

 

(l.m)