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Alienazione genitoriale: il mondo della separazione visto dai bambini


16 Gennaio 2010In Associazione, Eventi, Figli per sempre7 Minuti

Sabato 16 gennaio 2010 si è tenuto nella sala Falconetto presso il Comune di Trento il convegno organizzato dal Coordinamento politiche familiari e di sostegno alla natalità della Provincia di Trento insieme all’associazione “Figli per sempre Trentino Alto Adige” dal titolo “Alienazione genitoriale e tutela dei minori. Il mondo della separazione e il punto di vista dei bambini”.

L’associazione “Figli per sempre Onlus” è nata qualche anno fa per promuovere una riflessione sulla scarsa tutela dei minori nel corso delle separazioni e sulla gravità di questo problema e delle sue conseguenze. Purtroppo sempre più diffuso e tuttavia ancora largamente ignorato è l’uso strumentale dei bambini coinvolti nelle controversie tra i genitori. Ne deriva una grave sofferenza psicologica che nei casi più gravi approda alla cosiddetta “alienazione genitoriale”. Essa è l’esito di una dinamica familiare che porta i bambini, spesso già in difficoltà a causa della separazione conflittuale dei genitori, a prendere le parti di uno e a screditare l’altro fino ad arrivare ad un netto rifiuto dei rapporti con un genitore, nella maggioranza dei casi quello non affidatario. Il convegno ha offerto l’occasione per una riflessione pubblica in merito ai possibili strumenti di prevenzione dell’alienazione genitoriale.
Alla presenza degli assessori alla salute e alle politiche sociali della Provincia Ugo Rossi e del Comune di Trento Violetta Plotegher si sono avvicendati al tavolo dei relatori i rappresentati delle diverse figure professionali coinvolte nella separazione: al centro del convegno la relazione di Battista Palestra, Magistrato Presidente di Sezione del Tribunale di Bergamo, che ha parlato dell’affidamento condiviso, della conflittualità tra genitori, spesso segno emergente di problematiche relazionali preesistenti; da qui la necessità di una gestione particolarmente attenta della separazione anche quando è apparentemente consensuale. Presentando alcuni strumenti e soluzioni in sede giudiziaria, ne ha sottolineato anche i limiti, primo fra tutti la lunghezza dei tempi di applicazione, elemento sicuramente pregiudizievole per il mantenimento di un significativo rapporto con i figli, ma ha fortemente ribadito la necessità di cercare, anche nell’ambito di una procedura di modifica delle condizioni violate, la mediazione tra i due genitori piuttosto che imporre sanzioni a chi non si attiene alle disposizioni del giudice. Ha sottolineato anche l’importanza per i figli di avere spazi di incontro diversi da quelli offerti dai genitori. I nonni, piuttosto che un impegno nelle associazioni, possono essere per i ragazzi una “terza gamba”, luogo di confronto e di crescita nella relazione.
Di diverso avviso, rispetto alle sanzioni, il medico pediatra Vittorio Vezzetti che ha relazionato sugli aspetti clinici della sindrome di alienazione genitoriale, indicando la necessità di interventi decisi e immediati nei casi in cui un genitore neghi il diritto del minore ad avere rapporti significativi con l’altro genitore. Il dottor Vezzetti ha esposto i risultati di parecchi studi scientifici che provano l’importanza per i bambini del coinvolgimento di entrambi i genitori in tutti gli aspetti della loro vita. Ha inoltre indicato come esempi da seguire le esperienze di paesi come la Francia e il Belgio in cui l’affidamento paritetico è applicato con successo da diversi anni, con conseguenti vantaggi per una crescita equilibrata dei minori. La mediatrice familiare dell’ALFID di Trento Claudia Franceschini ha presentato il percorso della mediazione come una possibile risorsa nella gestione del conflitto, ma soprattutto come strumento per una rivalutazione della genitorialità nelle coppie in via di separazione. Essa tuttavia presenta dei limiti nelle situazioni di alta conflittualità, dove va fortemente ricercata l’integrazione di professionalità per cercare soluzioni di più ampio respiro a supporto innanzitutto di una rielaborazione della separazione. Secondo la psicoterapeuta Valeria Matacotta del Consultorio familiare UCIPEM di Trento, che ha presentato i possibili scenari che caratterizzano la relazione tra genitori e figli nella difficile esperienza della separazione, è anche grazie ad una chiara rielaborazione che lascia spazio ad un reale divorzio psichico, che i genitori possono acquisire il necessario equilibrio psicologico dopo il mancato progetto di vita comune e creare un’alleanza contrattuale per continuare ad essere per i figli sostegno e protezione in caso di bisogno.La separazione per i figli è spesso un attacco alla propria sicurezza, al bisogno di crescere accuditi da adulti stabili, capaci di dedizione nei confronti della prole. Luca Comper, dirigente del Servizio politiche sociali e abitative PAT ha illustrato infine gli interventi della Provincia di Trento a sostegno della famiglia, quali la promozione di un servizio pubblico di mediazione familiare diffuso capillarmente sul territorio in collaborazione con gli Enti Gestori, l’esistenza di uno spazio neutro di incontro per genitori- figli in presenza di situazioni di conflitto, alcune azioni economiche come l’anticipazione dell’assegno di mantenimento a tutela dei minori e il prestito d’onore.

Il convegno ha visto la partecipazione di numerosi operatori del settore, quali avvocati, psicologi e assistenti sociali, ma anche rappresentanti di associazioni familiari. Nella fase di dibattito, anche grazie alla profonda testimonianza di chi quotidianamente si rapporta con le difficoltà della gestione di una separazione e con fatica ne deve affrontare le conseguenze, è emersa la necessità e di trovare ulteriori occasioni di approfondimento ,anche tramite dei tavoli di lavoro rappresentativi delle diverse realtà coinvolte.

Per approfondire, suggeriamo l’articolo del pediatra Vittorio Vezzetti, che potete leggere cliccando su Il figlio di genitori separati qui sotto.

Per leggere la rassegna stampa sulla manifestazione, cliccate sugli articoli qui sotto.